La Storia di Marco, 40 anni
Ero un uomo come tutti fino a 3 anni fa quando camminando per strada un’auto a tutta velocità mi piombò addosso senza che io potessi fare nulla per evitarlo.
L’ho vista, in una frazione di secondo, cambiare traiettoria e puntare su di me.
Una frazione di secondo in cui ho sentito la morte addosso poi più nulla.
Ho passato un paio di mesi in ospedale, inizialmente la mia situazione era critica, la mia famiglia pensava di perdermi da un giorno all’altro, poi giorno dopo giorno piccoli miglioramenti ed ora ho recuperato quasi interamente la funzionalità fisica ma dentro di me ero in coma emozionale.
Il pensiero di ciò che ha provato la mia famiglia in quei giorni di incertezza mi tormenta, mi sento in colpa per le sofferenze di mia moglie, di mia figlia e di mia madre che in due mesi ha perso la metà del suo peso.
Razionalmente sapevo che non era colpa mia ma dentro di me era un tormento.
Insonnia, incertezza su tutto e su tutti, sono diventato diffidente, timoroso e inquieto.
Accompagnavo mia figlia fino al portone della scuola, cercavo di non essere mai da solo, mi guardavo alle spalle sempre. La mia situazione era diventata insostenibile per mia moglie, la notte non dormivo più con lei, dovevo alzarmi, controllare che tutto fosse a posto dalla finestra, avevo pensieri ricorrenti.
Il mio peggior pensiero era che un auto piombasse sulla mia casa e io non riuscissi a portare in salvo la mia famiglia.
Ho preso psicofarmaci per un po’, consigliato dal mio medico, ero sedato ma i pensieri ricorrenti non mi avevano abbandonato.
Io ero una pentola in ebollizione, non potevo continuare ad aggiungere acqua fredda in eterno, dovevo cercare di abbassare la fiamma, così ho intrapreso un percorso di Psicoterapia.
La diagnosi fu chiara da subito: Disturbo Post Traumatico da Stress
La Terapia
Mi è stata proposta la Tecnica dell’EMDR, erano passati due anni dall’incidente ma il mio cervello non era riuscito ad archiviare correttamente il ricordo dell’evento per cui il pensiero mi scovava in qualsiasi momento della giornata, in qualsiasi situazione, si affacciava e mi rapiva. Quante giornate e notti rovinate. Quante emozioni non vissute…
L’EMDR mi ha cambiato la vita. In poco tempo, molto meno di quanto credessi, ho rielaborato il mio vissuto e ho superato le mie incertezze, ho trovato il mio luogo sicuro è rimasto il triste ricordo, certo, ma non sono più schiavo. Ora comando io.