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SPORT-AFFRONTARE L’INEVITABILE ARRESTO

Dott.ssa Eleonora Laffi- Psicologa dello Sport e della Performance

Praticare sport, sia lo si faccia per puro piacere, motivi di salute, passione, o professione richiede sforzi fisici e sforzi mentali importanti. Questo ci porta a riflettere su come i limiti di una performance siano solo in parte fisici, mentre tutto il resto ha a che fare con la preparazione tecnica e mentale dell’atleta. Scopo del Mental Coach e’ far si che l’interazione mente-corpo si trasformi in un tutt’uno fluido, che rende il loro insieme molto più della somma delle singole parti. Questo è ciò che avviene quando, durante la performance, il performer entra nella cosiddetta “trans agonistica” per gli atleti o “trance artistica” per musicisti, ballerini, e così via.

In generale, tutte le pratiche sportive, dai dilettanti ai professionisti, hanno un obiettivo in comune: trarne piacere, godimento e soddisfazione per qualche aspetto che si è prefigurato.

Ed e’ proprio qui che il Covid-19 è entrato a gamba tesa, mettendo forzatamente in panchina aspetti di piacere e godimento, gettando in campo al loro posto frustrazione, vulnerabilità, rabbia, angoscia. Palestre chiuse, campionati sospesi, blocco delle attività sportive. Tutto questo rende molto arduo non farsi trascinare nel baratro del dolore e della tristezza, reazioni emotive che inevitabilmente ci trascinano sempre più giù verso la perdita di stimoli, motivazioni, isolamento. Questo è ancor più vero per le persone che amano la pratica sportiva e la considerano parte fondamentale della propria routine, delle proprie abitudini, della propria identità, della propria vita.

Ma come possiamo invertire la rotta, riprendere in mano il timone e tornare in superficie?

Usando le parole di G. Nardone “Ciò che siamo non dipende solo dalle esperienze che viviamo, quanto soprattutto dal nostro modo di reagire ad esse”. Proviamo quindi a rovesciare volutamente la barca e cambiare punto di vista. Le restrizioni attuali non debbono essere considerate necessariamente come il male che nuoce, in quanto possono diventare una grande Palestra di Vita (E. Balbi).

Il Covid-19 quindi, ha chiuso molte palestre ma ne ha aperte altre che allenano la fatica, esercitano la tolleranza alle frustrazioni, promuovono il rispetto delle regole e stimolano lo spirito di adattamento. Palestre che allenano resilienza, dal latino re-salio= salgo di nuovo, dalla metafora del riuscire a risalire sopra una barca rovesciata, traendo insegnamenti positivi anche dalle esperienze peggiori, qualità essenziale ed addestrabile.

L’impatto con l’inevitabile, senza dubbio porta con sé molte emozioni: rabbia, dolore, paura. Queste emozioni posso causare diverse  reazioni, più o meno funzionali tra cui negazione della realtà, isolamento, frustrazione, stress, blocco della performance, sconvolgimento, preoccupazione, affaticamento mentale.

L’atleta deve trovare uno spazio protetto dove contenere, elaborare e trasformare le emozioni negative, prevenendo così il radicamento di sentimenti potenzialmente traumatici.

Deve poi proseguire allenando quelle qualità indispensabili per un costante senso di benessere del performer ovvero: resilienza, adattamento, flessibilità, tenacia, fatica, determinazione, piacere. Questo vale in qualsiasi disciplina o area della vita.

L’atleta deve accettare il guanto di sfida trasformando e riorientando l’inevitabile arresto, imparando a governare i venti del cambiamento, per evitare di essere trascinati alla deriva. Cambiare la nostra direzione significa accettare le nuove sfide che la vita ci propone, avanzare superando i nostri limiti, apprendere come cavalcare le proprie emozioni. Se non riusciamo a rialzarci da soli allora possiamo rivolgerci ad un professionista che ci tenda una mano e ci aiuti a trovare le strategie giuste per rimetterci in gioco, nello sport come nella vita.

Per quanto vivrai, continua a imparare a vivere (Seneca).

– Bibliografia –

  • Risorgere e vincere, talento tecnica e strategie mentali, Giorgio Nardone
  • Resisto dunque sono, Pietro Trabucchi
  • Mental Survival, Fabrizio Nannini
  • Le Psicografie, Eleonora Laffi
  • “L’Adolescenza e lo sport”, Pallavolo Supervolley di Daniela Gioria ed Elisa Balbi

Oltre se stessi, Giorgio Nardone e Stefano Bartoli

Spettro Autistico- Terapia e Logopedia

Primo colloquio di ingresso con la Psicologa dedicato ai genitori per la presa in carico. Verranno esaminate le valutazioni e la diagnosi rilasciata dal servizio di NPI territoriale.

La Psicologa successivamente valuterà l’opportunità di interventi di potenziamento delle abilità cognitive, socio-relazionali, comunicative e delle autonomie al fine di ridurre la messa in atto di comportamenti problema e favorire lo sviluppo dell’intersoggettività, dell’attenzione condivisa, della comunicazione sociale e della loro capacità di fare richieste funzionali, dell’imitazione, del gioco simbolico e dell’autoregolazione emotiva.

Si utilizzeranno diversi strumenti come: il gioco, schede didattiche e di apprendimento, PECS (ovvero un sistema di comunicazione mediante immagini), storie sociali, software educativi.


Tutte le attività sono calibrate e pensate, anche in collaborazione con altri
operatori/professionisti sanitari che lavorano con le famiglie se necessario,
rispettando i tempi di sviluppo dei bambini e, dopo un periodo di pairing
(costruzione di una relazione positiva), proporre attività e giochi che rispettino le preferenze dei bambini e facilitino, poi, in interazione costante con la famiglia (e la scuola), nuovi contesti di apprendimento.

LOGOPEDIA

Se la valutazione della NPI lo ritiene opportuno e indicato, verrà approntato un percorso di Logopedia con la nostra Dott.ssa Ilaria Cariglino.