• Via Roma 62, Crevalcore (BO)
  • Lun-Ven: dalle 9.00 alle 19.00

Author Archives: Dott.ssa Elena Fioresi

Prima Visita Logopedica gratuita- Settembre 2023

solo per il mese di Settembre 2023 puoi effettuare la prima visita logopedica gratuitamente per esporre i propri dubbi, ricevere tutte le spiegazioni, individuare la possibilità di un percorso di rieducazione o potenziamento per il linguaggio, la voce o la deglutizione.

Per bambini e adulti.

Per appuntamento potete contattare il Centro o direttamente le logopediste indicate in locandina.

Bambini e Ragazzi – Estate 2023

l’ estate è sempre un buon periodo per mettere a fuoco i piccoli /grandi problemi che sono emersi durante l’anno scolastico.

I bambini /ragazzi sono meno stressati, lontani dall’ambiente scolastico e più propensi ad inserire un nuovo appuntamento settimanale.

Si può lavorare con la Psicologa dell’età evolutiva su Gestione delle Emozioni, Gestione delle relazioni scolastiche o familiari, supporto e potenziamento delle abilità cognitive anche in presenza di DSA.

Oppure si può approfittare del periodo estivo per effettuare i test diagnostici finalizzati ad individuare i Disturbi di Apprendimento.

Oppure si può lavorare con la logopedista su Linguaggio, comprensione dei testi, metodo di studio.

per ripartire a Settembre più sereni!

SPORT-AFFRONTARE L’INEVITABILE ARRESTO

Dott.ssa Eleonora Laffi- Psicologa dello Sport e della Performance

Praticare sport, sia lo si faccia per puro piacere, motivi di salute, passione, o professione richiede sforzi fisici e sforzi mentali importanti. Questo ci porta a riflettere su come i limiti di una performance siano solo in parte fisici, mentre tutto il resto ha a che fare con la preparazione tecnica e mentale dell’atleta. Scopo del Mental Coach e’ far si che l’interazione mente-corpo si trasformi in un tutt’uno fluido, che rende il loro insieme molto più della somma delle singole parti. Questo è ciò che avviene quando, durante la performance, il performer entra nella cosiddetta “trans agonistica” per gli atleti o “trance artistica” per musicisti, ballerini, e così via.

In generale, tutte le pratiche sportive, dai dilettanti ai professionisti, hanno un obiettivo in comune: trarne piacere, godimento e soddisfazione per qualche aspetto che si è prefigurato.

Ed e’ proprio qui che il Covid-19 è entrato a gamba tesa, mettendo forzatamente in panchina aspetti di piacere e godimento, gettando in campo al loro posto frustrazione, vulnerabilità, rabbia, angoscia. Palestre chiuse, campionati sospesi, blocco delle attività sportive. Tutto questo rende molto arduo non farsi trascinare nel baratro del dolore e della tristezza, reazioni emotive che inevitabilmente ci trascinano sempre più giù verso la perdita di stimoli, motivazioni, isolamento. Questo è ancor più vero per le persone che amano la pratica sportiva e la considerano parte fondamentale della propria routine, delle proprie abitudini, della propria identità, della propria vita.

Ma come possiamo invertire la rotta, riprendere in mano il timone e tornare in superficie?

Usando le parole di G. Nardone “Ciò che siamo non dipende solo dalle esperienze che viviamo, quanto soprattutto dal nostro modo di reagire ad esse”. Proviamo quindi a rovesciare volutamente la barca e cambiare punto di vista. Le restrizioni attuali non debbono essere considerate necessariamente come il male che nuoce, in quanto possono diventare una grande Palestra di Vita (E. Balbi).

Il Covid-19 quindi, ha chiuso molte palestre ma ne ha aperte altre che allenano la fatica, esercitano la tolleranza alle frustrazioni, promuovono il rispetto delle regole e stimolano lo spirito di adattamento. Palestre che allenano resilienza, dal latino re-salio= salgo di nuovo, dalla metafora del riuscire a risalire sopra una barca rovesciata, traendo insegnamenti positivi anche dalle esperienze peggiori, qualità essenziale ed addestrabile.

L’impatto con l’inevitabile, senza dubbio porta con sé molte emozioni: rabbia, dolore, paura. Queste emozioni posso causare diverse  reazioni, più o meno funzionali tra cui negazione della realtà, isolamento, frustrazione, stress, blocco della performance, sconvolgimento, preoccupazione, affaticamento mentale.

L’atleta deve trovare uno spazio protetto dove contenere, elaborare e trasformare le emozioni negative, prevenendo così il radicamento di sentimenti potenzialmente traumatici.

Deve poi proseguire allenando quelle qualità indispensabili per un costante senso di benessere del performer ovvero: resilienza, adattamento, flessibilità, tenacia, fatica, determinazione, piacere. Questo vale in qualsiasi disciplina o area della vita.

L’atleta deve accettare il guanto di sfida trasformando e riorientando l’inevitabile arresto, imparando a governare i venti del cambiamento, per evitare di essere trascinati alla deriva. Cambiare la nostra direzione significa accettare le nuove sfide che la vita ci propone, avanzare superando i nostri limiti, apprendere come cavalcare le proprie emozioni. Se non riusciamo a rialzarci da soli allora possiamo rivolgerci ad un professionista che ci tenda una mano e ci aiuti a trovare le strategie giuste per rimetterci in gioco, nello sport come nella vita.

Per quanto vivrai, continua a imparare a vivere (Seneca).

– Bibliografia –

  • Risorgere e vincere, talento tecnica e strategie mentali, Giorgio Nardone
  • Resisto dunque sono, Pietro Trabucchi
  • Mental Survival, Fabrizio Nannini
  • Le Psicografie, Eleonora Laffi
  • “L’Adolescenza e lo sport”, Pallavolo Supervolley di Daniela Gioria ed Elisa Balbi

Oltre se stessi, Giorgio Nardone e Stefano Bartoli

Spettro Autistico- Terapia e Logopedia

Primo colloquio di ingresso con la Psicologa dedicato ai genitori per la presa in carico. Verranno esaminate le valutazioni e la diagnosi rilasciata dal servizio di NPI territoriale.

La Psicologa successivamente valuterà l’opportunità di interventi di potenziamento delle abilità cognitive, socio-relazionali, comunicative e delle autonomie al fine di ridurre la messa in atto di comportamenti problema e favorire lo sviluppo dell’intersoggettività, dell’attenzione condivisa, della comunicazione sociale e della loro capacità di fare richieste funzionali, dell’imitazione, del gioco simbolico e dell’autoregolazione emotiva.

Si utilizzeranno diversi strumenti come: il gioco, schede didattiche e di apprendimento, PECS (ovvero un sistema di comunicazione mediante immagini), storie sociali, software educativi.


Tutte le attività sono calibrate e pensate, anche in collaborazione con altri
operatori/professionisti sanitari che lavorano con le famiglie se necessario,
rispettando i tempi di sviluppo dei bambini e, dopo un periodo di pairing
(costruzione di una relazione positiva), proporre attività e giochi che rispettino le preferenze dei bambini e facilitino, poi, in interazione costante con la famiglia (e la scuola), nuovi contesti di apprendimento.

LOGOPEDIA

Se la valutazione della NPI lo ritiene opportuno e indicato, verrà approntato un percorso di Logopedia con la nostra Dott.ssa Ilaria Cariglino.

Doppio Filo- Trattamento Nutrizionale Potenziato

UNA DIETA SUPPORTATA PER NON ARRENDERSI E OTTENERE I RISULTATI SPERATI

COS’E’?
E’ un percorso integrato che vede la psicologia e l’alimentazione al servizio di un obiettivo comune: la
riduzione del peso corporeo e il suo mantenimento nel tempo nel rispetto dei bisogni personali.
Prevede l’azione congiunta e combinata di due tipi di interventi strettamente correlati:
-l’intervento del nutrizionista per la formulazione di un piano nutrizionale mirato alle necessità del paziente.
-l’intervento dello psicologo nell’aiutare la persona a stabilire un rapporto più sano e benefico con la propria
alimentazione e a gestire le difficoltà che si possono incontrare in questo percorso.


PERCHE’LAVORARE INSIEME CON UN APPROCCIO INTEGRATO?
Perché per affrontare un percorso di dimagrimento in maniera efficace è necessario occuparsi di entrambe le
dimensioni, quella alimentare e quella emotiva ed esplorare le relazioni tra pensieri, sentimenti, corpo e
comportamento alimentare.


COME E’ STRUTTURATO?
Il percorso “A Doppio Filo” è condotto congiuntamente da una Psicoterapeuta la Dott.ssa Ilaria Sala e da una
Nutrizionista la Dott.ssa Silvia Farinelli, in costante collaborazione tra loro, ma anche con altri professionisti,
qualora fosse necessario, come il medico di base.
Il percorso prevede un prima visita nutrizionale con la Dott.ssa Silvia Farinelli, al quale ne seguirà un
secondo nel giro si pochi giorni in cui viene proposto il piano alimentare da seguire.

Il terzo incontro sarà con la Dott.ssa Ilaria Sala, psicoterapeuta, negli incontri successivi le colleghe si
alterneranno, per un totale di 6 appuntamenti che andranno a svilupparsi in un arco di tempo di 3 mesi.
Dopo questo primo lavoro è possibile rinnovare gli incontri anche successivamente sino al raggiungimento
dell’obiettivo da perseguire come la riduzione del peso corporeo, il miglioramento del profilo glicemico o
lipidico del sangue, il miglioramento della funzionalità intestinale, il miglioramento della performance
sportiva o altro ancora.


COME SI SVOLGE?
Il percorso si avvia con il PACCHETTO BASE che consiste in 6 appuntamenti per una durata di
trattamento di 3 mesi


COME SI RINNOVA?
Il percorso potrà poi proseguire, in base ai risultati raggiunti, aggiungendo i PACCHETTI DI RINNOVO
che consistono in 4 appuntamenti per una durata di trattamento di 4 mesi
QUALI SONO GLI OBIETTIVI?
 Strutturare un cambiamento nello stile di vita che sia duraturo nel tempo
 Individuare e raggiungere un obiettivo di peso ragionevole
 Trovare la giusta motivazione per portare a termine il percorso iniziato
 Imparare a rispettare i propri tempi fisici e psichici
 Riuscire a gestire i momenti difficili del percorso
 Riuscire ad accettare i cambiamenti riguardo la propria fisicità, ma anche i propri limiti rispetto al
dimagrimento
 Iniziare a conoscere in che modo il proprio rapporto con il cibo è in relazione con aspetti emotivi e
relazionali
QUALI SONO I VANTAGGI?
PERCORSO COMBINATO NUTRIZIONISTA E PSICOLOGA: la sinergia tra queste due figure
professionali è riconosciuta come il migliore approccio nella cura del sovrappeso, ed è uno dei maggiori
fattori di successo nelle terapie dell’obesità
PERSONALIZZAZIONE DELLA CURA: vengono eseguite analisi della composizione corporea, piani
nutrizionali specifici per ogni età e condizione fisio patologica. Il sostegno è mirato alle difficoltà specifiche
del paziente: organizzative, di scelta e di rapporto con il cibo
ALLO STESSO COSTO DI UN TRATTAMENTO ORDINARIO, LA PRESTAZIONE DI DUE
PROFESSIONISTI: il percorso è studiato per assicurare al paziente la migliore prestazione sanitaria
possibile in ambito nutrizionale
FLESSIBILITA’: una volta terminato il pacchetto base, può essere rimodulato in base alle necessità del
paziente, si può proseguire rinnovandolo o ricondurlo ad un trattamento nutrizionale standard.

COSA FARE PER INIZIARE?
Fissa il primo appuntamento chiamando il numero 391 7948550 o scrivici info@nutrizionistabiologa.it

Disturbi Specifici di apprendimento DSA

Abbiamo Strutturato 2 Livelli di valutazione

Fase 1 – Valutazione DSA

1 ora Colloquio anamnesi con la Psicoterapeuta Specializzata € 70

2/3 ore di valutazione degli apprendimenti da parte della Logopedista Specializzata € 50/ora

1 ora di restituzione dei punteggi/relazione da parte della Logopedista Specializzata €50

Terminata la prima fase di valutazione, se i punteggi dovessero essere indicatori di un possibile DSA si procede alla Fase 2, altrimenti lo screening termina qui, non sussiste un Disturbo di Apprendimento.

In caso invece i punteggi rilevassero B.E.S. (Bisogni Educativi specifici) verrà consigliato un percorso di potenziamento personalizzato.

Fase 2 – Completamento Diagnosi

necessaria a seconda dei risultati della prima Fase

3 ore di valutazione Cognitiva con la Psicoterapeuta Specializzata € 200

1 ora di valutazione del Linguaggio con la Logopedista Specializzata € 100 (se ritenuta necessaria)

1 ora di Restituzione della Diagnosi con i entrambi i Professionisti (incluso)

I nostri Professionisti consegnano una Diagnosi che dovrà essere solo validata dalla NPI di riferimento per tutte le procedure successive.

Le Valutazioni e la Diagnosi sono effettuate da Professionisti qualificati

Psicologia Perinatale e Consulenza sul Sonno del Bambino

Descrizione servizio di psicologia perinatale:

La psicologia perinatale è un ambito della psicologia che si occupa di sostenere ed aiutare la triade madre-padre-bambino nella transizione alla genitorialità, favorendo la salute dei singoli e promuovendo la qualità delle relazioni interpersonali.

Scopo fondamentale dello psicologo perinatale è quello di promuovere la salute delle famiglie, fornendo sostegno e ascolto ai genitori per aiutarli ad essere consapevoli del proprio ruolo e ad assumerlo nel modo migliore.

Il periodo della gravidanza e dei primi tempi dopo il parto è un momento di grandi cambiamenti che, nonostante siano spesso faticosi, possono anche portare con sé delle importanti occasioni di crescita personale dei genitori singolarmente e della coppia.

Diventa perciò fondamentale proteggere e sostenere questa fase di vita della mamma, del bambino e di tutta la famiglia, ponendo la massima attenzione a tutto ciò che ruota intorno al concepimento, gravidanza, parto e sviluppo nei primi mesi di vita del neonato.

Descrizione Consulenze sul sonno:

La consulenza consiste in un colloquio specialistico che fornisce informazioni sulla fisiologia del sonno del bambino, sul pianto e la sua funzione comunicativa, sulle principali difficoltà legate all’addormentamento e ai frequenti risvegli notturni e sull’importanza di adottare abitudini adeguate che consentano al bambino e alla sua famiglia di affrontare il momento del sonno in maniera più tranquilla e rilassata.                                                        

Obiettivi della consulenza:

  • Fornire informazioni sulla fisiologia del sonno infantile e come rispettarlo
  • Favorire l’acquisizione di “buone abitudini” legate al dormire
  • Valorizzare la relazione madre-bambino e promuovere il benessere psicologico di tutta la famiglia

AllenaMente

Corso dedicato agli over 60 che vogliono mantenere il cervello giovane ritardando l’invecchiamento cerebrale.

La nostra Dott.ssa Elisa Ghirardi vi aspetta il 23 Febbraio alle ore 10.30 presso la Palestra Station di Via F. De Pisis a Crevalcore per presentarvi il corso.

Se hai un genitore in pensione che ha di fatto smesso di tenere il cervello attivato, se le sue attività sono solo la spesa, il bar il giornale sportivo allora convincilo a partecipare, più a lungo manterrà le funzioni cerebrali e meglio affronterà la fase della vecchiaia.

Vi aspettiamo!

STUDI APERTI – 10 OTTOBRE 2018

In occasione della Giornata della Psicologia i nostri Studi saranno aperti dalle 11 alle 19 con gli Psicologi che si alterneranno a staffetta per brevi colloqui gratuiti.

psicologo crevalcore
Hai dubbi, vuoi informazioni, vuoi sapere se il tuo problema può essere trattato in Psicoterapia? Vuoi saperne di più?
Questa è una occasione da non perdere..

La prenotazione non è indispensabile ma possibile al numero del Centro 3465156579 oppure via e-mail all’indirizzo info@centroaurora.eu

SUPPORTO COMPITI ESTIVI – PRO D.S.A.

Difficoltà di Apprendimento?… Siamo qui per te.

Quest anno offriamo il servizio estivo di Supporto Professionale Specializzato per i Bambini e Ragazzi con Difficoltà di Apprendimento e dintorni..

Il servizio è rivolto a Bambini della Scuola Primaria e Secondaria che evidenziano una qualche difficoltà nel metodo di Studio o che hanno un vero e proprio Disturbo di Apprendimento già certificato o sospetto.

La Psicoterapeuta specializzata Dott.ssa Chiara Casalini insegnerà Strategie efficaci per migliorare il proprio metodo di Studio ai ragazzi della Scuola Secondaria (Medie).

Gli Incontri si svolgeranno in piccoli gruppi il Martedì mattina nei mesi di Giugno e Luglio dalle ore 10 alle ore 12 con possibilità di iscriversi solo ad alcune prescelte giornate.

La Logopedista specializzata Dott.ssa Barbara Giannetta seguirà invece i Bambini della Scuola Primaria nello svolgimento dei compiti estivi applicando le tecniche specifiche per stimolare gli apprendimenti.  I bambini saranno seguiti in modo personalizzato a seconda del tipo di difficoltà di ogni bambino.

Gli incontri si terranno in piccoli gruppi i Giovedì pomeriggio dei mesi di Giugno e Luglio dalle 15 alle 17 con possibilità di iscriversi solo ad alcune prescelte giornate.

Gli incontri si svolgeranno presso il nostro Centro in via Roma 62 a Crevalcore (Bo) in locali climatizzati.

Il costo di ciascun incontro, della durata di 2 ore, è di 25€. La prestazione è detraibile dalla Dichiarazione dei redditi.

Il Circolo della Sicurezza- Edizione 2017

Corso per Genitori con figli di qualsiasi età ed Educatori  tenuto dal Dott. Paolo De Pascalis

Si tratta di un Corso Psico-educativo per genitori elaborato negli Stati Uniti che si basa sulla relazione e l’attaccamento tra genitori e figli.

“Quando i bambini sono angosciati la disponibilità dei genitori si riduce – invece di aumentare – e di conseguenza i bambini imparano a ottimizzare la possibilità di mantenere una connessione con i genitori, sviluppando strategie comportamentali che mascherano o esagerano i fondamentali bisogni di attaccamento; cercano in questo modo di ridurre l’angoscia del genitore e di raggiungere la maggior vicinanza psicologica possibile”. Cit-

Sei educatore o insegnante? Il Circolo della Sicurezza ti aiuterà a gestire le situazioni di crisi, le difficoltà di distacco dei bambini dalla famiglia e a capire che non esistono Bambini problematici se l’Adulto (Noi), è in grado di essere più SAGGIO e di mettersi in Ascolto.

Il Corso è stimolante e interattivo, si utilizzano Video, Immagini, Musica.

CONSIGLIAMO DI PARTECIPARE AL PRIMO INCONTRO GRATUITO senza impegno
IL 10 Ottobre 2017 ore 21.00
PER RENDERSI CONTO DI COSA SI TRATTA

9 incontri.
Costo totale del corso 180 € partecipazione individuale
Costo totale del corso 230 € partecipazione in coppia

 

PER INFO tel: 346 5156579
info@centroaurora.eu

Fame Emotiva – Cosa è, come affrontarla.

Fame Emotiva- Percorso integrato tra Psicoterapia e Nutrizione

La fame emotiva è una condizione nella quale si tende a mangiare per rispondere a stimoli diversi rispetto al bisogno specifico di nutrirsi.
A volte si percepisce come fame l’attivazione emotiva: ansia, noia, solitudine, un conflitto, un trauma, possono condurre la persona a cercare il cibo per tentare di gestire le spiacevoli sensazioni che queste emozioni evocano.

Se le cause che stanno alla base di questo comportamento possono essere molteplici, il risultato è spesso l’aumento di peso e i frequenti sensi di colpa successivi agli episodi di fame Emotiva.

fame emotiva- schema
Il Circolo Vizioso della Fame Emotiva

Una Psicoterapeuta specializzata nei disturbi dell’alimentazione seguirà il percorso.

Parallelamente ed in team con la Psicoterapeuta lavora il Dietista che indagando sulle abitudini alimentari e sui cibi che nello specifico danno alla persona quel senso effimero e di breve durata di appagamento, riesce a trovare validi sostituti e strategie per correggere il più possibile le abitudini errate.
I cibi infatti che normalmente danno più appagamento nell’immediato sono quelli ricchi di zuccheri o di sale capaci di creare velocemente dipendenza senza dare i necessari nutrienti.

Dapprima con un’alimentazione bilanciata e ripartita correttamente si consente al proprio corpo di gestire la fame in maniera ottimale, imparando a riconoscere quella corretta da quella” sbagliata”, per poi andare a contrastare con giuste accortezze quelle che sono le spinte e le pulsioni verso il cibo per emotività.

I percorsi sono paralleli, individuali e prevedono un lavoro in team dei due Professionisti. Nel caso si intendesse iniziare un percorso solo (con la Psicoterapeuta o con il Dietista) ed eventualmente integrarlo successivamente è possibile farlo.

Per informazioni contattare il Centro Aurora.

Il Disturbo Post Traumatico- lo conosci?

La Storia di Marco, 40 anni

Ero un uomo come tutti fino a 3 anni fa quando camminando per strada un’auto a tutta velocità mi piombò addosso senza che io potessi fare nulla per evitarlo.
L’ho vista, in una frazione di secondo, cambiare traiettoria e puntare su di me.
Una frazione di secondo in cui ho sentito la morte addosso poi più nulla.

Ho passato un paio di mesi in ospedale, inizialmente la mia situazione era critica, la mia famiglia pensava di perdermi da un giorno all’altro, poi giorno dopo giorno piccoli miglioramenti ed ora ho recuperato quasi interamente la funzionalità fisica ma dentro di me ero in coma emozionale.

Il pensiero di ciò che ha provato la mia famiglia in quei giorni di incertezza mi tormenta, mi sento in colpa per le sofferenze di mia moglie, di mia figlia e di mia madre che in due mesi ha perso la metà del suo peso.
Razionalmente sapevo che non era colpa mia ma dentro di me era un tormento.

Insonnia, incertezza su tutto e su tutti, sono diventato diffidente, timoroso e inquieto.
Accompagnavo mia figlia fino al portone della scuola, cercavo di non essere mai da solo, mi guardavo alle spalle sempre. La mia situazione era diventata insostenibile per mia moglie, la notte non dormivo più con lei, dovevo alzarmi, controllare che tutto fosse a posto dalla finestra, avevo pensieri ricorrenti.
Il mio peggior pensiero era che un auto piombasse sulla mia casa e io non riuscissi a portare in salvo la mia famiglia.

Ho preso psicofarmaci per un po’, consigliato dal mio medico, ero sedato ma i pensieri ricorrenti non mi avevano abbandonato.
Io ero una pentola in ebollizione, non potevo continuare ad aggiungere acqua fredda in eterno, dovevo cercare di abbassare la fiamma, così ho intrapreso un percorso di Psicoterapia.


La diagnosi fu chiara da subito: Disturbo Post Traumatico da Stress

La Terapia

Mi è stata proposta la Tecnica dell’EMDR, erano passati due anni dall’incidente ma il mio cervello non era riuscito ad archiviare correttamente il ricordo dell’evento per cui il pensiero mi scovava in qualsiasi momento della giornata, in qualsiasi situazione, si affacciava e mi rapiva. Quante giornate e notti rovinate. Quante emozioni non vissute…

L’EMDR mi ha cambiato la vita. In poco tempo, molto meno di quanto credessi, ho rielaborato il mio vissuto e ho superato le mie incertezze, ho trovato il mio luogo sicuro è rimasto il triste ricordo, certo, ma non sono più schiavo. Ora comando io.

25 Maggio – Psicologo in Farmacia

Nuovo appuntamento presso Farmacia Zoccoli di Crevalcore con il Dott. Palumbo per un breve colloquio gratuito, riservato e individuale.
Per avere un confronto, un chiarimento una informazione su ciò che la Psicologia e la Psicoterapia può fare per te.
Appuntamenti direttamente in Farmacia Zoccoli.

Sono un eterno Figlio

Sono Marco e ho 28 anni.
Sono cresciuto in una famiglia in cui nulla è mai mancato.
A 16 anni non andavo a lavorare in campagna d’estate come molti miei amici ma facevo un mese di mare non ho mai dovuto guadagnare nulla, avevo tutto, nessuno mi ha mai chiesto nulla a casa mia.
Ho studiato finchè ne ho avuto voglia poi sono andato a lavorare con mio padre.

Dipendenza dai genitori
Figlio o Compagno?

Mi sono fidanzato e sono andato a vivere nella casa appena ristrutturata dai miei proprio accanto a loro.
Pranzo e cena quasi sempre pronti da mia madre, mai dovuto pensare a lavare o pulire, ero praticamente in una dependance dei miei.
Mi sembrava andasse tutto bene poi a un certo punto con la mia fidanzata tutto è andato a rotoli. Lei mi accusava di essere succube di mio padre, di non saper prendere decisioni da solo, di non saper uscire dal ruolo di figlio.
La presenza dei miei le sembrava eccessiva, non avevamo la nostra routine, una casa tutta nostra in cui poter fare quello che volevamo, tutto era sempre già fatto, a me sembrava comodo a lei sembrava soffocante.
L’ho capito solo dopo quanto avesse ragione. Era troppo tardi quando mi sono reso conto di essere un figlio cresciuto che si era lasciato trascinare dai genitori per troppo tempo, dove loro pensavano sarebbe stato meglio per me, e la cosa buffa è che ero arrivato a credere che fosse davvero il meglio per me.
Loro lo facevano in buona fede, lo so, molto attenti troppo presenti riuscivano ad imporre le loro decisioni senza alzare la voce perché io ero abituato a lasciarglielo fare.

Percorso Psicologico

Il percorso che ho dovuto fare per riprendermi la mia autonomia e accettare di essere un adulto senza cordone ombelicale non è stato privo di ostacoli.

Il supporto psicologico è stato fondamentale, per tanti anni ho vestito un ruolo che doveva evolvere.
Era necessario crescere e fare questo percorso ora sono pronto per una nuova relazione, da uomo, indipendente che vuole bene ai suoi genitori ma sa delimitare i suoi spazi e fare i suoi errori senza che nessuno li prevenga o li corregga al posto mio.

Omosessualità – testimonianza

Sono Pietro ho 29 anni.
Vivo da solo da 3 anni, da quando ho preso consapevolezza della mia omosessualità.
La mia esperienza non è diversa da quella di tanti ragazzi e ragazze che durante l’adolescenza e a volte anche prima, si scoprono con interessi diversi da quelli degli amici.
La mia adolescenza è stata bella ma non spensierata. Avevo amici e amiche, gli stessi di ora, una famiglia che mi vuole bene ma con cui non sono mai riuscito ad esprimere quello che mi frullava per la testa.
Ero spensierato con le mie amiche, un po’ meno con i miei amici, ma comunque li frequentavo volentieri, facevo sport insieme a loro e mi divertivo, alle Medie bisogna divertirsi…
Arrivato alle superiori gli interessi degli amici e delle amiche erano già cambiati ed io faticavo ad inquadrarmi. Mi dicevo che forse mi ci voleva solo un po’ più di tempo quindi fino ai 15 anni ci ho pensato poco anche se il senso di inquietudine mi ribolliva dentro.

Ho avuto attacchi di dolori addominali molto forti e ripetuti, ho fatto tanti esami poi mi dissero che potevano essere spasmi nervosi dovuti all’età, l’adolescenza è un periodo travagliato per tutti e qualcuno somatizza le proprie preoccupazioni.

Era proprio così per me. L’ho capito a 16 anni in un giorno di fine estate, ero con la mia compagnia in bici al campo di basket, pronti per una partita improvvisata con ragazzi che conoscevo poco… Appena iniziato mi sono scontrato con uno di questi ragazzi lui mi ha dato la mano per rialzarmi e Boooom!. Ho sentito una morsa nello stomaco, l’intestino si è srotolato, una sensazione bellissima e dolorosa. Mi sono dovuto sedere un attimo con una scusa. In quell’attimo preciso ho capito che quel ragazzo mi aveva dato una emozione sconosciuta, intensa e meravigliosa.
Ci ho pensato tutta la notte a quella sensazione, il ragazzo non so neanche come si chiami, mi si è fermato il mondo, mi è salita anche la paura, paura di aver provato una emozione sbagliata o una emozione giusta per la persona sbagliata.
Per diversi mesi ho cercato di studiare le mie emozioni in ogni attimo della giornata per capire se fosse stato un caso isolato, se la stessa cosa la provavo anche per una qualche ragazza. Ma nulla.
Ecco come ho capito di essere attratto dai ragazzi.
Accettare questa cosa non è facile, trovare il modo e le parole giuste per dirlo ai propri genitori, per quanto aperti ed accoglienti è complicato, hai paura che qualcosa cambi anche nei rapporti con gli amici, ero veramente impaurito e preoccupato per la reazione di mio padre.

Sostegno Psicologico

sostegno psicologico omosessualità
vivere le emozioni liberamente

Il sostegno psicologico mi ha aiutato in questo, a non soffocare i miei sentimenti, a vivere la vita e le emozioni come fanno tutti, con libertà. L’accompagnamento e l’iniezione di fiducia mi sono serviti per parlare con i miei genitori, per non nascondermi più e soffocare quella leggera vergogna che ingiustamente mi portavo addosso. Qualcosa è cambiato da quando ho iniziato il percorso psicologico, io sono più sicuro di me, più leggero, sto meglio con me stesso e di conseguenza anche gli altri stanno meglio con me, sono meno concentrato ad ascoltare ogni mia vibrazione, meno focalizzato sui miei pensieri e posso essere pienamente amico, figlio e compagno.

Non riesco a diventare Mamma- Storia

Sono Monica ed ho 38 anni, sono sposata da 9 anni e non ho figli.
“Fino ai 30 anni non ho mai sentito il desiderio di essere mamma anzi, ho puntato molto sul mio lavoro e le amiche che rimanevano incinte mi davano la sensazione di essere state vincolate, fermate nel loro viaggio verso l’indipendenza e la libertà dell’improvvisazione.
Con il tempo, piano piano, è cresciuto in me un desiderio (forse dovuto agli ormoni non lo so) e a 32 anni abbiamo deciso di diventare genitori… ingenuamente pensavo che il momento della decisione coincidesse con l’avvio di una gravidanza e invece no…

Passano gli anni, continuiamo a provarci sempre, quasi con rabbia e sfida nei confronti di noi stessi. Ci siamo rivolti a più Centri di fertilità, fatti esami ma non è risultato nulla di anomalo se non che la mia età stava avanzando un po’ troppo per fare il primo figlio.

Iniziamo a transitare per i reparti di “infertilità”, a raccogliere informazioni sui metodi e sulle leggi, un mondo a parte che ignoravo fino a poco tempo fa.
Facciamo l’inseminazione poi una fecondazione ma nulla.
Come mi sentivo dopo l’ennesima mestruazione non voluta? Una fallita. Avevo identificato nella gravidanza tutta me stessa. Se non riuscivo in quello non riuscivo in nulla.
Intorno a me, la mia mente in modo subdolo, mi faceva notare solo pancioni e bambini. Le amiche mi dicevano che dovevo solo rilassarmi e smetterla di pensarci, come se fosse una cosa semplice, ero ormai dipendente dal pensiero di aspettare un figlio.
Qualcuna mi diceva pure, nei momenti di crisi, che ero fortunata perché i figli sono una grande responsabilità e un impegno e che io invece potevo godermi la vita come e quando volevo. Le stesse persone poi, quando si usciva in compagnia (poche volte), non parlavano d’altro dei progressi dei loro bambini con aria soddisfatta e compiacente ed io mi sentivo sempre più alienata.
Non ho fatto una psicoterapia per uscire da questo loop ma una serie di colloqui che mi hanno guidata fuori dal mio “rimuginio”, dal pensiero fisso, dall’ansia da prestazione e dalla identificazione di me stessa in questa “impresa”. “

Cosa puoi fare

Specialmente nei casi in cui l’infertilità è idiopatica ossia di origine sconosciuta (non succede e basta) la mente esercita sul corpo un reale potere. La distensione, il mollare la presa e il riuscire davvero a non pensarci in modo compulsivo

gravidanza desiderata infertilità
Missione: Diventare Genitori

a volte danno l’opportunità di avverare quel desiderio.
Se non capita, se non può capitare, se non si diventa genitori pur desiderandolo, se passa l’età massima, il processo di accettazione della situazione e della consapevolezza deve fare il suo corso. Se questo processo crea disagio e difficoltà, chiedere aiuto è possibile e doveroso per continuare a vivere a pieno la propria vita individuale e di coppia.
Può accadere che queste difficoltà vadano a minare la relazione di coppia, anche in questo caso il supporto psicologico può guidare verso la stabilizzazione degli equilibri.

Ho la Sclerosi Multipla…(testimonianza)

supporto psicologico sclerosi multiplaLa testimonianza di Manuela 26 anni.
“E’ un anno oggi, un anno esatto dalla sentenza. Ero con mia madre in sala d’attesa in ospedale, mi avevano chiamata per gli esiti della risonanza che avevo fatto e che di sicuro non davano buone notizie visto che ci hanno convocati personalmente per consegnarceli.
Davo un nome ai miei dolori, ai miei formicolii improvvisi, ai miei disturbi alla vista. Avevo letto un sacco di cose su Internet e in fondo ero preparata ma sentirselo dire proprio è un’altra cosa: Sclerosi Multipla.
Non so dire come mi sono sentita, mi si sono paralizzate le emozioni per un paio di giorni. Poi mi ha assalito una rabbia verso tutto e tutti, verso chi sta bene, verso chi mi voleva stare vicino.
Mille domande mi sono venute in mente in questi mesi, potrò avere dei figli? Quale sarà il possibile decorso? Troveranno mai una cura efficace? Chi si curerà di me quando non sarò più autosufficiente?
Ho pianto, tanto, mi sono sollevata e sono caduta mille volte in un anno. Ho trattato male alcune persone lo so. Il mio fidanzato voleva solo starmi vicino e io inconsciamente l’ho allontanato, forse per proteggerlo, forse perché mi sentivo in colpa, forse perché sono una normalissima stronza.
Sto trovando piano piano un equilibrio nuovo tra le mie emozioni, le mie aspettative e i miei obiettivi.
Il sostegno psicologico mi sta aiutando ad accettare questa condizione, i momenti di ricaduta, le cure e i loro effetti collaterali. Mi pongo obiettivi a breve termine e sfrutto ogni mia energia per godermi la vita. Mi sto riavvicinando al mio ex fidanzato, perché la vita breve o lunga che sia va vissuta a colori e l’amore è per me l’azzurro del cielo.
Certo la Manuela che conoscevo prima della Sentenza non c’è più, mi sento completamente cambiata, ho valori diversi e apprezzo cose diverse. Accetto l’aiuto degli altri perché non sono Supergirl e quello che mi è successo è davvero una c** di mazzata!”

Il sostegno psicologico fatto da specialisti nell’ambito delle malattie croniche è un valore aggiunto. Chi soffre di una malattia cronica non dovrebbe negarsi un aiuto Professionale per fronteggiare al meglio tutte le fasi della malattia e trovare un proprio spazio esclusivo in cui liberarsi di tutti i pesi emotivi.
Presso il nostro Centro si occupano del supporto in caso di malattie croniche il Dott. Palumbo e la Dott.ssa Minozzi.