Stiamo programmando Serate Tematiche Gratuite su diversi argomenti.
Vi invitiamo ad iscrivervi alla Newsletter per rimanere sempre aggiornati.
Nel corso del 2017 riproporremo il Corso di Genitorialità e Attaccamento sicuro da poco sbarcato in Italia: “The Circle of Security” tenuto dal Dott. De Pascalis.
Se avete tematiche da suggerire per le serate informative vi invitiamo a farlo tramite e-mail.
Storie (diverse) di Spirito Natalizio.
Le Feste Natalizie secondo Gloria e secondo Riccardo:
Sono Riccardo ho 52 anni ed ho sempre amato le feste natalizie. Da bambino significavano ottimi tortellini, mio padre più spesso in casa, niente scuola e un via vai di parenti che portavano piccoli regali a me e ai miei fratelli.
Nel tempo mi è rimasto il senso delle Feste come convivialità, calore, una bevuta in più con la famiglia e gli amici, un momento per stare insieme.
Il Natale per me è questo, stare insieme nella quotidianità, fare colazione per una settimana con il Pandoro nel caffellatte come fosse sempre Domenica, sciogliere i nodi delle tensioni lavorative in un sorriso di mia moglie mentre l’aiuto a stendere la pasta col mattarello, sentire i battibecchi dei miei figli che durante il resto dell’anno mi vengono solo raccontati. Ci sono con il corpo e con la mente durante le Feste e mi perdono un po’ per le lunghe assenze dei mesi precedenti.
Le Feste di Natale, sì, sono per me un momento di riscatto del mio ruolo di padre e di marito, di amico e di uomo. Vorrei fermare il tempo adesso mentre apparecchiamo la tavola per ricevere i parenti e gli amici in una serata che sarà senza dubbio speciale.
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Sono Gloria ho 35 anni e solo a pensare al Natale mi sale l’ansia. Sembra che ci si debba necessariamente divertire, partecipare ad ogni festa, fare qualcosa di diverso. Le cene di famiglia sono la fiera delle ipocrisie, non sappiamo nulla l’uno dell’altro, eppure sembra si debba condividere un panettone.
Le Feste di Natale non mi hanno mai trasmesso calore e senso di Famiglia anche perché la mia Famiglia lavorava più che mai sotto le Feste, quindi per me Dicembre significava tante giornate passate in noiosa solitudine e silenziose, troppo silenziose.
Mi piacerebbe avere lo spirito Natalizio ma proprio non è cresciuto in me.
Sono una persona serena, mi dedico al lavoro, all’amore, ho buoni amici anche se non sono la più popolare del paese ma vivo la quotidianità in modo attivo.
Durante le Feste Natalizie divento un gatto, vecchio, stanco e viziato. Le Cene con colleghi e conoscenti mi sembrano improvvisamente tristi vetrine a cui sei obbligata a partecipare per non essere additata come l’asociale del gruppo.
Guardo la gente apparentemente divertirsi mentre stappa la bottiglia di prosecco e mi chiedo cosa stia pensando… si staranno davvero divertendo così tanto? Vorrei dare un senso a questo periodo in cui si ha più tempo per pensare, vorrei fare l’Albero con convinzione e sentire la mia famiglia più vicina…poi ci penso e vorrei solo andare in letargo e svegliarmi nella normalità di metà Gennaio.
SessualMente…Due Chiacchiere con lo Psicologo
GIOVEDI 01 DICEMBRE 2016 ORE 21.00 – 22.30
INCONTRO GRATUITO SUL LEGAME TRA SESSUALITA’ E MENTE
Un breve viaggio nella Sessuologia con il Dott. Palumbo:
La Storia della Sessuologia, le fasi dell’atto sessuale dal punto di vista Psicologico, le differenze tra uomo e donna.
La sessualità nella coppia e nelle diverse fasi della relazione.
Per chi vuole approfittarne per fare qualche domanda e per chi è curioso e vuole solo ascoltare…
E’ gradita una chiamata di conferma di partecipazione al 3465156579 o via e-mail a info@centroaurora.eu
Se l’argomento ti interessa leggi la nostra sezione di Psicologia Clinica: Sessuologia.
Il Cibo è Ansia per me
Il Cibo è Amore, il Cibo è Odio, il Cibo è Ansia.
Anna 22 anni…
“Mi ritrovo a pensare al Cibo nei momenti più improbabili della giornata, mentre sono al lavoro davanti al caffè già mi angoscia pensare come affrontare la pausa pranzo.
Vorrei essere da sola, lontana dagli sguardi dei colleghi, mi guardano i fianchi e parlano tra loro. Io sono dimagrita tanto negli ultimi mesi ma tanto c’è ancora da fare. Le ragazze sfilano in ufficio con fisici pazzeschi e io mi dico che andare in palestra ogni giorno non basta.
Sto calcolando le calorie, programmo minuziosamente ogni cosa la sera prima per non ritrovarmi impreparata, per ora mi sono messa a 900 calorie ma posso fare di meglio!
Ho provato ad auto-provocarmi il vomito, ho provato con i lassativi ma niente, meglio non mangiare proprio..”
Chiara 28 anni
“Prima mi capitava un paio di volte al mese, ora almeno due volte a settimana, ho momenti in cui mangio in modo incontrollato qualsiasi cosa mi capiti a tiro, mi nascondo da mio marito perché mi vergogno e mi sento in colpa, dopo mi sento strapiena ma non riesco proprio a non farlo. Qualche volta mi sono procurata il vomito per punirmi e compensare l’abuso di cibo ora non più, sto ingrassando inesorabilmente, mi isolo e mi sento sulla strada del non ritorno… ”
Cosa sono i Disturbi del Comportamento Alimentare
Sembrano due storie molto diverse ma sono accomunate da un rapporto disfunzionale con il Cibo.
I Distrurbi del Comportamento Alimentare come l’Anoressia Nervosa, La Bulimia Nervosa o il Disturbo da Alimentazione incontrollata possono avere fattori predisponenti e scatenanti molto simili.
Si pensa che ci sia una predisposizione dovuta a fattori genetici, psicologici (scarsa autostima, ricerca della perfezione) e ambientali e che il Disturbo esca dalla latenza a seguito di un evento scatenante come un lutto, un trauma, un cambiamento di vita importante.
Inizialmente, nel caso dell’anoressia, la perdita di peso può anche essere un fattore di mantenimento del Disturbo, “sto dimagrendo, tutti me lo dicono quindi sto facendo bene!”, successivamente, quando il sintomo fisico diventa più evidente può essere motivo di isolamento e depressione: “sono stanca che tutti mi chiedano perché sono così magra e perché non mangio, questo mi irrita, meglio evitare certe situazioni..”
Ciò che distingue invece la Bulimia Nervosa dal Disturbo di alimentazione incontrollata è sostanzialmente la messa in atto o meno di sistemi compensativi… “ho mangiato troppo, mi sono abbuffata, adesso vomito o prendo lassativi, non posso permettermi di ingrassare…”
A seconda della gravità della situazione e dal consolidamento del Comportamento disfunzionale, l’approccio terapeutico cambia e può prevedere il lavoro sinergico tra Psicologo, Dietista e trattamento farmacologico.
In queste patologie l’attenzione di familiari e amici è fondamentale poiché generalmente, chi ne è affetto non ha una visione obiettiva della realtà e non si rende conto della propria effettiva fisicità né della dannosità dei suoi comportamenti.
Problemi nell’atto sessuale?.. Parliamone!
Cerchiamo nel nostro piccolo di abbattere le barriere culturali che impediscono alle tante persone che soffrono di Disturbi legati all’atto Sessuale, di parlarne e fare qualcosa per risolverli, dando un po’ di nozioni di base:
Un atto sessuale umano è costituito da quattro fasi.
In ognuna delle fasi della risposta sessuale può presentarsi un disturbo.
Le fasi sono:
1) Desiderio: quella fase in cui siamo spinti verso un’attività sessuale e quei momenti in cui siamo colti da fantasie sessuali.
2) Eccitazione: la fase che consiste in una soggettiva sensazione di piacere sessuale accompagnata da varie componenti fisiologiche.
Nell’uomo: l’erezione del pene
Nella donna: la vasocongestione pelvica, la tumescenza clitoridea, la dilatazione della vagina e la lubrificazione.
3) Orgasmo: la fase del raggiungimento del piacere sessuale accompagnata da contrazioni muscolari ritmiche e da eiaculazione (nell’uomo)
4) Risoluzione: fase in cui c’è un rilassamento dei muscoli e che da inizio al periodo refrattario variabile da uomo a donna.
Quali sono i Principali Disturbi che si incontrano?
Gli uomini possono presentare eiaculazione precoce e difficoltà erettive, le donne assenza di lubrificazione, che può portare a una percezione di dolore sessuale, vaginismo (contrazioni muscolari che impediscono la penetrazione) o anorgasmia.
Spesso questi disturbi sono accompagnati da una componente ansiosa, come ad esempio ansia da prestazione, che va a peggiorare i sintomi.
Nella consulenza sessuale l’obiettivo è quello di potenziare le risorse della persona aiutandola a sviluppare strategie più efficaci per gestire le proprie difficoltà.
Sono presenti tanti stereotipi rispetto a chiedere aiuto per un disturbo legato all’atto sessuale.
La visione di se stesso di chi ha un disturbo di questo tipo porta ad una percezione di scarsa efficacia ed una bassa autostima, le quali influiscono negativamente sui sintomi creando un CIRCOLO VIZIOSO:
“Non riesco ad avere rapporti soddisfacenti per me e per il/la mio/a Partner, quindi sono un Incapace, evito le relazioni e i rapporti, reagisco con Rabbia, divento geloso/a, non ne voglio parlare!”
In realtà i disturbi sessuali sono disturbi molto comuni:
Circa 1 uomo su 4 ha difficoltà di eiaculazione precoce e circa 1 su 8 ha difficoltà erettive.
Circa 1 donna su 5 ha difficoltà a raggiungere l’orgasmo e 1 donna su 3
presenta scarso desiderio sessuale.
Chiedere un aiuto psicologico in merito, può davvero rappresentare la svolta per vivere la propria sessualità in modo più sereno e piacevole.
Dott. Marco Palumbo, Psicologo presso Centro Aurora
Genitori, Educatori: Il Corso “THE CIRCLE OF SECURITY”
Corso per Genitori ed Educatori tenuto dal Dott. Paolo De Pascalis
In esclusiva presso il nostro Centro.
Si tratta di un Corso Psico-educativo per genitori elaborato negli Stati Uniti che si basa sulla relazione e l’attaccamento tra genitori e figli.
“Quando i bambini sono angosciati la disponibilità dei genitori si riduce – invece di aumentare – e di conseguenza i bambini imparano a ottimizzare la possibilità di mantenere una connessione con i genitori, sviluppando strategie comportamentali che mascherano o esagerano i fondamentali bisogni di attaccamento; cercano in questo modo di ridurre l’angoscia del genitore e di raggiungere la maggior vicinanza psicologica possibile”. Cit-
Sei educatore o insegnante? Il Circolo della Sicurezza ti aiuterà a gestire le situazioni di crisi, le difficoltà di distacco dei bambini dalla famiglia e a capire che non esistono Bambini problematici se l’Adulto (Noi), è in grado di essere più SAGGIO e di mettersi in Ascolto.
Il Corso è stimolante e interattivo, si utilizzano Video, Immagini, Musica.
CONSIGLIAMO DI PARTECIPARE AL PRIMO INCONTRO GRATUITO senza impegno
IL 10 Ottobre 2016 ore 21.00
PER RENDERSI CONTO DI COSA SI TRATTA
Il corso si terrà di lunedì per 9 incontri.
Costo totale del corso 180 € partecipazione individuale
Costo totale del corso 250 € partecipazione in coppia
SE NON HAI FATTO IN TEMPO A PARTECIPARE, CHIAMA PER FARE IL CORSO INDIVIDUALMENTE O IN COPPIA.
PER INFO tel: 346 5156579
info@centroaurora.eu
GRUPPO “POTENZIAMENTO ABILITA’ EMOTIVE”.
Emozioni
Le emozioni ci fanno sentire vivi, ci proteggono, ci spronano, ci tolgono il fiato. E’ importante saperle gestire per non farsi sopraffare da rabbia, paura, tristezza. Le emozioni sono un complice prezioso nella nostra vita e non devono essere mai un ostacolo.
Conduce il Gruppo il Dott. Marco Palumbo
STRUTTURA
2 Moduli da 4 incontri ognuno. Si può partecipare anche solo a un Modulo a scelta.
Il gruppo è circolare: ossia i moduli verranno ripetuti a ruota per chi decidesse di partecipare a Gruppo già iniziato.
Modulo 1: Conoscere le emozioni. “Le Emozioni di Base”.
Funzione, scopo e significato delle varie emozioni di Base ossia Gioia, Tristezza, Paura, Ansia, Disgusto, Rabbia. Scopriremo come ogni emozione abbia una specifica funzione utile a tutelarci, motivarci e farci rimanere attivati. Si lavorerà sul comprendere il perchè si sta vivendo quella determinata emozione, quali pensieri ci sono dietro e come le emozioni siano concatenate tra loro.
I Membri del Gruppo si confrontano, si motivano tra loro e donano un pezzetto delle proprie emozioni agli altri.
Il Modulo 1 si articola in 4 incontri e costa 120 € totali.
Modulo 2: Conoscere e gestire le “Emozioni Sociali”.
In questo modulo si parlerà delle Emozioni legate alla socialità ossia: Senso di Colpa e Vergogna.
Entrambe sono difficilmente accettate da chi le vive e spesso mascherate con la Rabbia. Si lavorerà sul ridurre la vulnerabilità alle emozioni disfunzionali e su come modificare i pensieri che ci conducono ad esse.
Il Modulo 2 si articola in 4 incontri e costa 120 € totali.
SONO APERTE LE ISCRIZIONI. GIORNI E ORARI SARANNO DECISI SULLA BASE DELLE NECESSITA’ DEI PARTECIPANTI.
PER INFO tel: 346 5156579
info@centroaurora.eu
GRUPPO “GESTIONE ANSIA, ATTACCHI DI PANICO”.
Attacchi di Panico e Ansia
Durante il proprio percorso di vita può capitare di sentirsi minacciati di fronte a un evento avverso e può risultare difficile riprendersi. Ciò spesso ha l’effetto di farci diventare più vulnerabili all’ansia e allo stress.
Può accadere, quindi, di rimanere incastrati in circoli viziosi e cronicizzare la problematica ansiosa.
Lo scopo del gruppo è imparare a gestire l’ansia e lo stress con l’utilizzo di tecniche cognitivo comportamentali. Conduce il Gruppo il Dott. Marco Palumbo
STRUTTURA
2 Moduli da 4 incontri ognuno. Si può partecipare anche solo a 1 Modulo.
Il gruppo è circolare: ossia i moduli verranno ripetuti a ruota per chi decidesse di partecipare a Gruppo già iniziato.
Modulo 1: L’ansia e la sua gestione.
si utilizzeranno tecniche cognitivo comportamentali per discutere i pensieri che portano all’ansia, verrà effettuata una psicoeducazione specifica sull’emozione dell’ansia e si insegneranno tecniche di rilassamento. Sintomi dell’attacco di Panico, Sintomi dell’Ansia e i pensieri che li creano.
Il Modulo 1 si articola in 4 incontri e costa 120 € totali.
Modulo 2: Affrontare gli evitamenti.
Se una situazione, sappiamo già ci porterà Ansia, tenderemo con il tempo ad evitare di trovarci in quella situazione. Questo circolo vizioso può condurre a problemi di socialità e a limitazioni delle proprie opportunità. Interrompere questo circolo vizioso è possibile con tecniche specifiche che vi verranno insegnate per affrontare le difficoltà.
Il Modulo 2 si articola in 4 incontri e costa 120 € totali.
SONO APERTE LE ISCRIZIONI AI GRUPPI. GIORNI E ORARI SARANNO SCELTI SULLA BASE DELLE ESIGENZE DEI PARTECIPANTI.
PER INFO tel: 346 5156579
info@centroaurora.eu
CAREGIVER… MA QUANTO E’ DIFFICILE?!
Alzheimer: i familiari
Ho 44 anni, sono una donna e pure una mamma. Non sono mai stata viziata dai miei genitori, me la sono sempre cavata da sola. Aiutavo in casa, studiavo, lavoravo. Mi sono sposata e ho preso in mano la gestione della casa, dei figli e delle finanze della famiglia.
Mio marito è stato abituato male dalla madre e proprio non si arrangia a far nulla, non mi aiuta, non collabora e dà per scontato che mi occupi io di tutto.
Poi mio padre si è ammalato ed io facevo la spola tra casa mia e ospedale fino alla sua morte. Poco dopo a mia madre è stato diagnosticato l’Alzheimer e lì ho visto un altro tipo di malattia, più subdola del tumore di mio padre.
Non solo ci sono giorni che non mi riconosce, a volte è persino cattiva, mi dice cose tremende, ricorda eventi del passato che io non sapevo, si perde a casa sua.. non mi fido a lasciarla sola e con la badante non se ne parla.. l’ultima si è presa un piatto in testa!
Mio marito ha dovuto per forza accettarla in casa nostra ora mi divido in tre, mamma due volte, moglie e non più donna.
Non esco più, non vado più al cinema, non programmo nemmeno le ferie.
Ho sostanzialmente smesso di vivere la mia vita e vivo solo per gli altri… amo mia madre, i miei figli e mio marito ma sono anche una persona che ha bisogno della sua individualità.
La frustrazione di parlare inutilmente con mia mamma mi travolge ogni giorno. Non vedo luce in fondo al tunnel Alzheimer e se mi perdo anche io è finita..
Ho scoperto che il lavoro del Caregiver non fa per me e allora ho deciso di farmi aiutare, non posso reggere il mondo da sola, ci sono specialisti che si occupano proprio di SOSTENERE CHI SOSTIENE, questo significa che allora il nostro ruolo sociale è più che importante E IL NOSTRO LAVORO PIU’ CHE DIFFICILE.
Non mi voglio perdere nel buio, ho trovato una mano che mi guiderà alla fine del tunnel.
Per saperne di più visita la nostra sezione di Neuropsicologia/Alzheimer
UNA Coppia, DUE monologhi.. Chi si riconosce?
Crisi di coppia?
Lei e Lui sposati da 15 anni, insieme da 20, 2 Figli, tanto lavoro, pochi amici
Lei: Sono ancora una giovane donna, carina, intraprendente con la voglia di provare cose nuove e condividere insieme esperienze nuove, Lui invece è già vecchio dentro, poca voglia di sperimentare, disattento, concentrato su se stesso.
Lui: Mi sento un uomo affascinante e sicuro di me, ho dedicato tanti anni alla famiglia e ora vorrei dedicare più tempo a me stesso, ai miei vecchi interessi, Lei invece è troppo concentrata sulla famiglia, non riesce a vedersi come una donna ma solo come una mamma. Mi piacerebbe che avesse degli interessi solo suoi.
Lei: mi sento trascurata, vorrei le sue attenzioni ma certo non le vado a chiedere in modo esplicito. Vorrei che lo capisse da solo che quello che mi dà ora non mi basta… Poi… ho un nuovo collega sempre molto gentile, ci prendiamo un caffè insieme la mattina e in 5 minuti riesco a raccontargli tanto di me… è un bel momento della mia giornata.. .. Il sesso è per me fondamentale ma certo non è più intenso come una volta…per Lui non è più importante forse.
Lui: Con Lei non si può parlare di nulla, ha sempre una critica per quello che faccio o non faccio, ci piacciono cose diverse, le voglio molto bene ma un po’ mi soffoca. Credo che a Lei vada bene così, un rapporto diventato un po’ insipido, forse Lei pensa che tutte le coppie della nostra età siano così, sarà la famosa trasformazione dell’amore.. Il sesso è per me fondamentale ma certo non è più intenso come una volta…per Lei non è più importante forse.
A volte credo di piacere un po’ alla cameriera del bar in cui vado ogni giorno in pausa pranzo… mi guarda con aria interessata.. vede l’uomo passionale che c’è in me? Non so ma mi intriga…
Terapia di coppia, come può aiutare?
A volte nella coppia non è l’amore che manca, non è il rispetto, non è la stima, non è la passione ma è la COMUNICAZIONE. Perderla significa ipotizzare quello che pensa l’altro senza saperlo, significa precludersi la possibilità di fare qualche cambiamento di coppia, di vita, significa accontentarsi di quello che si ha dentro la coppia per cercare fuori ciò che si crede manchi ma in realtà è lì, nascosto dietro le abitudini, la mancanza di ascolto, i ruoli consolidati.
Parlare e ascoltare. Si possono imparare, non è mai troppo tardi per ritrovare la complicità!
VIENI A SCOPRIRE LO PSICODRAMMA
GIOVEDI’ 19 MAGGIO ore 20,00
Centro Aurora
Benessere Psicologico
Via Sbaraglia Levante,68 – Crevalcore
Teatro di incontri
SESSIONE APERTA GRATUITA di PSICODRAMMA
Incontro aperto e gratuito per conoscere e sperimentare lo psicodramma
una metodologia che,attraverso l’azione e la scena teatrale,consente di esplorare,
conoscere e rappresentare la relazione e il proprio mondo interno. Lo psicodramma è
utilizzato nella formazione,nella psicoterapia,nella promozione della salute e in tutti quegli
ambiti in cui la dimensione del gruppo è importante e vitale.
“Lo psicodramma è un metodo per cambiare il mondo,qui ed ora usando le fondamentali
Regole dell’immaginazione” (J.L.Moreno)
Chiama il Nostro Centro per prenotare. I posti sono limitati!
Conduttore
Dott. SIMONA SILVESTRI
Formatrice – Psicodrammatista
Perché dopo il Terremoto sono diversa?
“Ansia, Paura Ingiustificata, Insicurezza, queste sono le tre cose che mi caratterizzano da quando, nel 2012 ho vissuto attimi di terrore durante il Terremoto.
Avevo 14 anni, i miei pensieri erano decisamente diversi, ragazzi, amiche, sport… da allora, da quando ho visto l’insicurezza vera negli occhi di mio padre, mi sono resa conto che in un attimo tutto può cambiare, in un istante nulla ha più importanza, sono diventata sensibilissima ad ogni movimento, vibrazione, rumore…la notte mi agito sono sul “chi va là!”.
Per un po’ abbiamo vissuto in tenda, nel giardino di casa…da un giorno all’ altro, avevo paura della Mia Casa! Non c’era nulla di vacanziero in quel campeggio improvvisato.
Ho sentito parlare i miei genitori con preoccupazione sulle sorti della nostra Casa, pensavo alla mia camera, alla mia infanzia, vedevo i miei genitori come sassolini tremolanti e non più come le rocce sicure a cui ero abituata.
I primi tempi il Paese era una grande famiglia, sentivo empatia e complicità con tutti i compaesani, anche le ragazze che mi stavano antipatiche all’ improvviso non erano più così antipatiche!
Poi, con il tempo è arrivata la normalità. C’è chi non ci pensava più al Terremoto e chi come me era rimasta indietro nel viaggio verso la rielaborazione. C’è chi dormiva in casa tranquillo e chi come me continuava ad aspettare boati in tenda. A distanza di tempo mi sono sentita sola. Perché ci penso ancora? Eppure è passato tanto tempo…
Il terremoto è rimasto nel limbo della mia mente, in una scatola senza coperchio, in un archivio lasciato aperto. So che posso farmi aiutare a mettere il coperchio sulla scatola e a riporlo nel posto giusto, non dovrò buttare via la scatola devo solo trovare il suo giusto posto nell’ archivio delle mie esperienze”.
La nostra Soluzione:
La tecnica dell’E.M.D.R. avvia la rielaborazione degli eventi traumatici.
Il Trauma non rielaborato (non solo il Terremoto) è un libro che ci fa paura e che NON è stato riposto nella sezione Horror della Biblioteca del nostro cervello. Per questo ce lo ritroviamo tra le mani anche quando stiamo cercando altro. Il terapista E.M.D.R. è l’abile bibliotecario che troverà il posto giusto al tuo libro.
“NON SI PUO’ RIMETTERE IL DENTIFRICIO NEL TUBETTO”
Cambio vita: Storia di un uomo con un disagio emotivo.
Prima di capire che ero arrivato al limite, che non potevo più vivere così, prima che il mio Vulcano esplodesse ho passato anni di pura sofferenza, puro dolore. Ho provato a parlarne, ma con le persone sbagliate.
Gli amici minimizzavano, mia moglie provava ad anestetizzarmi con nuovi impegni che avrebbero dovuto distrarmi, mio padre mi diceva di sopportare per non far soffrire tutta la famiglia.
Perché era così difficile sedersi davanti a una birra e sentire empatia con il mio dolore? Perché era così difficile per loro vedermi piangere?
Io volevo urlare la mia sofferenza ma gli altri abbassavano il volume e il mio grido implodeva dentro.
Ora ho capito che il dolore, la sofferenza, vanno vissuti e sentiti fino in fondo mai sfuggiti o ignorati, soffocati. Le persone che avevo accanto non sapevano ascoltare, non ne volevano parlare, volevano spegnere il mio vulcano diventando di fatto complici del mio male.
Per fortuna mi sono deciso a chiedere aiuto, ora il Vulcano è esploso, una esplosione controllata, cavalcata e non subita, io non sarò mai più come prima, perchè “non si può rimettere il dentifricio nel tubetto” così ho imparato ad accettarmi per come sono con i miei pregi e difetti. Ora è iniziato il mio Cambiamento.
La sofferenza emotiva spesso viene insabbiata, ignorata, per convenzione sociale o per evitare rotture nella vita privata. Potrebbe essere dovuta a tanti fattori, una violenza subita, una identità sessuale nascosta, una forte insoddisfazione lavorativa o affettiva. Non importa quale ne sia il motiva, la sofferenza va vissuta, la tristezza manifestata, la Vergogna e il senso di colpa gestiti in modo funzionale.
“Cambio Vita” ce lo siamo detti tutti ma chi ne ha avuto davvero il coraggio? Solo I Coraggiosi si fanno aiutare per Innescare il Cambiamento.
Aperitivo Inaugurale
Vieni a vedere i nostri Studi di Psicoterapia, Neuropsicologia e Consulenza Psicologica. Potrai conoscere i nostri Professionisti e bere un Aperitivo in Compagnia.
Entrata Liberissima!! dalle 16.30 alle 19.00 il 16 Aprile 2016. Ti Aspettiamo!
DIPENDENZA AFFETTIVA: IO NON SONO PERFETTA!
Dipendenza affettiva, storia di una donna.
Ci è voluto tempo, voglia di mettersi in discussione, pianti e prese di coscienza nello studio del mio Psicologo ma passo passo mi sono resa conto di misurare il mio valore attraverso gli occhi degli altri, di cercare continuamente di compiacere chi mi sta vicino annullando di fatto la mia identità.
La mia incapacità a dare un valore a me stessa mi ha portato alla dipendenza psicologica e affettiva, da mio marito, dai miei genitori da qualcuno che non sono io.
Ora finalmente ho capito che la responsabilità di tutto questo è mia.
Nascondendo me stessa per non sentirmi criticare, per non deludere, per non avere problemi ho mortificato la mia identità, non ho mai alzato la voce per dire la mia pensando che gli altri trovassero banale il mio pensiero.
Pensandoci, non entravo nei negozi perché poi mi sentivo in dovere di acquistare qualcosa, ero gelosa di ogni donna che si relazionava con mio marito pensando che qualcuna potesse catturare le sue attenzioni, educavo i miei figli come i nonni si aspettavano, per non discutere.
Tutto questo mi ha portato ad essere irritabile, nervosa, depressa, scontenta.
Ho messo in discussione il mio matrimonio e tutto ciò che avevo costruito senza rendermi conto che se non ci si sente liberi di esprimere i propri valori, se non ci si mette in gioco per quello che si è, se non si accetta la possibilità di disattendere le aspettative degli altri, se non si fanno alzare le persone dalla propria sedia, allora non si può amare e non si può essere felici…
Io merito di essere felice, la vita è una soltanto, chi soffre di una dipendenza, qualsiasi essa sia merita di riprendere in mano la propria vita.
La dipendenza affettiva, psicologica, può trascinare la vittima in un vortice da cui è possibile uscire con un grande lavoro psicologico su Autostima, Identità, Fiducia.